Approdo a Siena. Incontri nella Facoltà di Lettere e Filosofia
Intanto, dopo il lungo periodo di assistentato a Firenze, nell'anno accademico 1976-77 ottiene l'incarico di insegnamento di letteratura spagnola alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Siena.
Nata da poco (nell'anno accademico 1970-71) è una Facoltà ricca di fermenti, sia per quelli che ci insegnano («molti di noi» – ricorderà lo stesso Antonio molti anni dopo -«si sono ritrovati nella giovane Facoltà di Lettere e Filosofia di Siena dopo aver partecipato in prima fila al movimento del 1968 e ai convulsi anni successivi, che hanno visto la restaurazione dell'ordine imposta con il terrorismo e le trame di alcuni apparati dello Stato») 24 che per i giovani che fanno questa scelta universitaria, carichi delle attese utopistiche degli anni Sessanta.
Antonio trova, come docente di Storia della Critica Letteraria a partire dalla fondazione della Facoltà, il poeta, saggista e traduttore Franco Fortini, intellettuale impegnato in prima persona sul fronte politico, spesso in dissidio con la sinistra istituzionale. Nato nel 1917, con un passato nella Resistenza, Fortini è una figura fortemente rappresentativa nell'ambito della sinistra, autore di un'opera, Verifica dei poteri, che i giovani intellettuali “eretici”, a metà degli anni Sessanta, hanno letto e discusso come testo da cui non si può prescindere.
A Siena dal 1973 è docente anche il coetaneo Pietro Clemente, che insegna Storia delle tradizioni popolari, e che Antonio ha conosciuto, militante come lui, nelle file di un partitino della sinistra extraparlamentare. Lavoreranno molto insieme, in convegni e con pubblicazioni. 25
L'anno successivo, il 1974, arriva, per l'insegnamento di letterature germaniche, Ferruccio Masini, raffinato traduttore di Nietzsche, autore teatrale, e narratore.
Nel 1974, come assistente alla cattedra di Letteratura italiana, arriva da Milano anche il giovane filologo Antonio Prete, critico, poeta, lui stesso traduttore e futuro teorico di traduzione 26.
Sempre in quell'anno ha accettato l'incarico senese l'italianista Gianni Scalia, che ha vissuto, giovanissimo, l'avventura bolognese di «Officina» con Pier Paolo Pasolini.
Si potrebbe continuare a elencare nomi, occasioni di incontri, verifiche di affinità: è in ogni modo difficile rendere l'idea del fervore di quegli anni in quel luogo.
Solo si può aggiungere che, arrivato a Siena, Antonio ritrova anche, come docente di letteratura italiana, il pisano Romano Luperini, già collaboratore di «Ideologie» e corrispondente da Pisa della rivista (dove nel 1968 aveva anticipato i suoi primi studi su Giovanni Verga), anch'egli attivo dalla prima giovinezza in formazioni della nuova sinistra.
Infine, ha qui più occasioni di incontrare un altro amico, già conosciuto a Firenze, il senese Enzo Tiezzi, docente di Chimica fisica alla Facoltà di Chimica, con cui collaborerà intensamente negli anni successivi su tematiche ecologiche e antropologiche. 27
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25 Cfr. Pietro Clemente e Matias Isolabella, Poeti naturali della terra, in America Latina. Variazioni per Antonio Melis, a cura di Maria Rita Digilio, Roberto Francavilla, Andrea Landolfi e Maria Beatrice Lenzi, Pisa, Pacini, 2012, pp.63-80.
26 Antonio collaborerà piuttosto intensamente, con traduzioni e proposte, al periodico fondato e diretto da Antonio Prete «Il gallo silvestre», che durerà dal 1989 al 2004.
27 Da ricordare, tra le altre collaborazioni, la presentazione in Facoltà, il 16 marzo 1992, dell'opera di Ernesto Balducci, Birgil Kills Straight, Antonio Melis, Raimondo Michetti, José Carlos Morales, Ramiro Reynaga, Massimo Squillacciotti, Enzo Tiezzi, 2941. Alla scoperta della Madre Terra per un anniversario da rovesciare, Firenze, Vallecchi – Arancia Blu, 1992. Il dibattito si svolse tra il leader Lakota Kills Straight, Squillacciotti, Tiezzi e Antonio.